New Delhi aveva sospeso l’approvvigionamento di mezzi militari e addestratori alla nazione confinante poco più di tre mesi fa, all’indomani della decisione di re Gyanendra di licenziare il governo e di prendere nuovamente il controllo dei poteri esecutivi.
Il portavoce del Ministero degli Esteri indiano ha precisato che l’India continua comunque a sollecitare un veloce ripristino in Nepal delle normali procedure democratiche. Un uguale invito è stato espresso al re Gyanendra dal sottosegretario del Dipartimento di Stato americano Christina Rocca che ieri ha incontrato il sovrano nepalese; la Rocca ha anche sottolineato l’appoggio degli Usa alla lotta del governo contro la guerriglia maoista.
Poche ore prima dell’incontro tra l’alta rappresentante di Washington e re Gyanendra, i ribelli maoisti hanno sferrato un attacco alla base militare di Bandipur, nell’est del Paese, in cui sono morti 27 guerriglieri, secondo un bilancio diffuso dall’esercito nepalese.
Il conflitto interno scoppiato nel 1996 ha provocato oltre 11.000 vittime. Osservatori politici suggeriscono che la decisione di New Delhi di ripristinare la collaborazione militare potrebbe rispondere all’esigenza indiana di mantenere la propria influenza sul regno hymalayano e non lasciare spazio all’altro potente vicino del Nepal, la Repubblica popolare cinese.
[BF] – NEPAL 11/5/2005