“Erano usciti per andare a seminare i campi, approfittando della stagione delle piogge in corso e sperando così di ottenere qualcosa dal prossimo raccolto, ma a un paio di chilometri dal campo profughi di Koc Goma un gruppo di ribelli gli ha tagliato la strada. Non potevano più tornare indietro verso il campo profughi e quindi sono scappati in direzione della savana. I ribelli li hanno raggiunti e uccisi con gli attrezzi agricoli di cui le vittime erano in possesso”.
Così una fonte dell`agenzia MISNA contattata in nord Uganda ricostruisce la dinamica dell`ultimo attacco dei ribelli dell`Esercito di Resistenza del Signore (Lra) avvenuto ieri verso le 2 del pomeriggio nei pressi di un `campo protetto` a una trentina di chilometri da Gulu, capoluogo dell`omonimo distretto settentrionale ugandese.
Il distretto di Gulu, insieme a quelli di Lira e Kitgum, è considerato l`epicentro dell`attività dei ribelli. Dalle informazioni raccolte emerge anche un particolare inquietante. Sul luogo dell`attacco i ribelli avrebbero lasciato un biglietto, con apposta la firma “Smart”, nel quale si intima alla gente di non recarsi nei campi per coltivare la terra pena la morte.
“La terra è nostra ed è proibito lavorarla” recita la nota, il cui contenuto è stato riferito all`agenzia MISNA da un militare in servizio nella zona. Secondo l`ultimo bilancio ottenuto da fonti ospedaliere e militari, il numero dei morti è ormai salito a 17. Tra gli 11 feriti ricoverati presso l`ospedale Lachor di Gulu alcuni versano ancora in condizioni gravi.
Ma nel bilancio dell`ultimo attacco del Lra figurano anche 16 dispersi. “Potrebbero anche essere riusciti a fuggire nella savana, ma temiamo che nei prossimi giorni ritroveremo i loro corpi nei prossimi giorni” spiega una fonte militare contattata a Gulu dall`agenzia MISNA.
[MZ] – UGANDA 6/5/2005